giovedì 11 marzo 2010

i giovani d'oggi

L'altro giorno sfogliavo un libro di una delle tante e retoriche intellettuali di sinistra e non ho potuto resistere alla rabbia.. un'altra volta. Mi sono stufata e ribollo senza pazienza, potrei bruciarmi, a leggere la solita frase sui giovani d'oggi che non leggono, non si informano e non conoscono il loro passato. Sono della triste convinzione che oggigiorno sono quei giovani le persone piu preparate e colte d'Italia. Escono dal liceo avendo tradotto Seneca e Ovidio, conoscono Kant e le linee generali della fisica e della chimica e molti possono analizzare qualsiasi canto della divina commedia con spessore, risolvere problemi di analisi, recitare almeno una poesia di William Blake e se sono proprio secchioni possono arrivare a parlare di Horkeimer. Ora mi domando chi sopra i venticinque trent'anni può sfoggiare tante conoscenze e capacità di relazione? Siamo onesti l'Italia è il paese dell'analfabetismo di ritorno, lo zimbello del vecchio continente in classifica dopo non so quale paese africano per questo male. Dire che i giovani non sanno mi fa irrigidere per la poca sincerità e capacità di autocritica. Credo che inanzitutto siano i cosidetti adulti a doversi fare un esame di coscienza. Se i giovani non sanno di piazza Fontana è forse perchè la generazione precedente non si è fatta carico dell'onere di tramandare e far in modo che un pezzo importante della loro storia, che hanno vissuto fosse conosciuto. Ora non vorrei sembrare vendicativa e rinfacciare agli adulti le loro “colpe” nel classico gioco retorico della contrapposizione ma viviamo in un paese dove i giornalisti affermati scrivono porcate e non-informazioni, i professori universitari spiegano storia e letteratura attraverso aneddoti, la classe burocratica è pigra e oziosa e i politici per finire con i purtroppo, troppo spesso veri luoghi comuni, è corrotta, i comici “censurati” che fanno satira sono banali e ripetono le stesse cose all'infinito, fanno mercato, con battute facili e scontate. Viviamo in un paese antiutopico rimpiagiamo il passato e gli uomini (ahime mai le donne) del passato, chi Calvino chi Pasolini e chi il duce.
Mancano freschezza, e macchie, una critica sporca di sangue mestruale e merda. Non ne posso più del mondo marcio e asettico in cui vivo, a volte ci sono contraddizioni così forti che non capisco.
A volte spero che marcisca per davvero tutto fino in fondo e dalla muffa rinasca la sporcizia e da questa qualcosa di autentico, il dubbio è se il genere umano è in grado di produrre autenticità.

Nessun commento:

Posta un commento